Cocaina

Cocaina
In collaborazione con
logo unife
dronetplus.eu
Laboratorio Tossicologia Forense
Xenobiocinetica Clinica
Progetto NPS 2018 - Multicentrica di Ricerca
DPA - Presidenza del Consiglio dei Ministri
 
 

Cocaina e cervello: il sistema dopaminergico mesolimbico

La sezione mesolimbica del sistema dopaminergico con al centro il nucleus accumebens, rappresenta la via finale di rinforzo e ricompensa del cervello. Ci si riferisce a questo sistema come “centro del piacere del cervello” e alla dopamina come “neurotrasmettitore del piacere e delle ricompensa”.

Il sistema dopaminergico mesolimbico rilascia in modo fisiologico dopamina, in occasione di comportamenti utili alla sopravvivenza individuale e della specie, come mangiare, bere, fare sesso, o in occasione di esperienze piacevoli, come un successo, la creazione intellettuale, artistica, il gioco, lo sport, la musica e il ballo. Tali aumenti delle concentrazioni di dopamina vengono anche detti picchi naturali. I picchi di dopamina sono ottenibili anche con una grande quantità di sostanze endogene, prodotte dal cervello stesso, che stimolano l’attività del sistema dopaminergico mesolimbico: la morfina/eroina endogena cerebrale (endorfine), la marijuana cerebrale (anandamide), la nicotina cerebrale (acetilcolina), la cocaina/amfetamina cerebrale.

Anche numerose sostanze d'abuso inducono il rilascio di dopamina da parte della via mesolimbica e l’attività dopaminergica innescata da tali sostanze è spesso più intensa e piacevole di quella naturalmente prodotta da comportamenti adattativi come quelli sopra riportati e dalle sostanze endogene del cervello. Agendo sugli stessi meccanismi, queste sostanze possono imitare i neurotrasmettitori naturali e sostituirsi ad essi. Quando ciò accade, generalmente dopo un certo periodo di uso regolare, ottenere una gratificazione in modo naturale diventa scarsamente significativo o anche difficile, dato che una gratificazione molto più intensa può essere ottenuta e si ottiene in breve tempo e a richiesta con una sostanza anziché attraverso i meno violenti e faticosi a ottenere picchi naturali del sistema cerebrale di ricompensa e gratificazione.

Ciò però comporta seri rischi di sviluppare una forma di dipendenza. A differenza di un picco naturale, il piacere e la ricompensa mediati da una sostanza d'abuso, come la cocaina, dipendono da una straordinariamente elevata concentrazione di dopamina sui recettori postsinaptici D2 del sistema limbico. Per un processo di neuroadattamento, questa sovraesposizione alla dopamina fa sì che siano necessarie quantità sempre maggiori di sostanza d'abuso per produrre gli stessi livelli di dopamina e che l’individuo diventi di fatto incapace di funzionare all’esaurimento degli effetti della sostanza stessa. Si avvia a questo punto il circolo vizioso neurofarmacologico da cui dipendono l’abuso e la dipendenza. Il processo di neuroadattamento alla base di questo fenomeno sembra essere da un lato la riduzione dei recettori per la dopamina (fenomeno che riguarda anche i consumatori cronici di altre sostanze d’abuso) e dall’altro, successivamente, la riduzione stessa della dopamina, per una sorta di effetto di esaurimento.



Fonti
  1. Progetto Emerging trends – Istituto Superiore di Sanità
  2. NIDA – National Institute on Drugs Abuse